Arum italicum: caratteristiche della pianta detta anche Calla selvatica

La calla selvatica (scientificamente nota come Arum italicum) è una pianta che cresce spontaneamente in molte aree d’Europa, soprattutto nei boschi e in ambienti umidi. Contrariamente alla calla coltivata, nota per i suoi fiori eleganti e colorati, la calla selvatica è più discreta nelle sue forme e colori, ma ugualmente affascinante.

Apprezzata non solo per il suo valore estetico ma anche per le sue proprietà e l’importanza ecologica, è diventata un elemento importante in molti giardini. Scoprire le sue caratteristiche, come coltivarla e riconoscere le piante che le somigliano può essere utile sia per gli amanti del giardinaggio che per chi vuole comprendere meglio questa pianta unica.

Cos’è la calla selvatica?

La calla selvatica è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Aracee. La sua caratteristica principale è il fiore che, pur non essendo appariscente come quello della calla coltivata, ha un aspetto singolare e affascinante. La parte più evidente della pianta è una spata (una sorta di foglia modificata) che avvolge lo spadice, il quale contiene i piccoli fiori. Questa pianta ha una fioritura che può avvenire in primavera e in estate, quando i fiori si presentano di colore bianco o verde chiaro.

Caratteristiche distintive della calla selvatica

Una delle caratteristiche distintive della calla selvatica è la sua forma elegante, che ricorda la calla più conosciuta ma con una spata meno prominente e più delicata. Le foglie, grandi e lucide, sono di un verde intenso e a volte presentano sfumature che virano al grigio o al viola. La pianta può raggiungere un’altezza che varia dai 30 ai 70 cm, con una crescita che si sviluppa principalmente nelle zone umide o nelle terre ricche di sostanza organica. Il frutto della calla selvatica è un racemo di piccole bacche rosse, che appaiono dopo la fioritura e sono velenose per gli esseri umani, ma attraggono alcuni animali.

La calla selvatica: origini e usi

La calla selvatica è originaria delle zone mediterranee, ma si trova anche in altre regioni dell’Europa e in alcune aree del Medio Oriente. Cresce naturalmente nei boschi, nei prati e in luoghi umidi dove il terreno è ben drenato ma ricco di nutrienti. La pianta è stata utilizzata storicamente in medicina popolare per trattamenti contro l’infiammazione e per le sue proprietà antiossidanti. Sebbene non sia una pianta coltivata come la sua sorella ornamentale, viene ancora apprezzata per il suo aspetto unico e per il contributo che offre all’ecosistema in cui cresce.

Dove cresce e come coltivare la calla selvatica

La calla selvatica è una pianta che si adatta perfettamente ai terreni umidi e freschi. Sebbene sia possibile coltivarla in giardino, è fondamentale ricreare le condizioni naturali che ne favoriscono la crescita.

Habitat ideale per la calla selvatica

Questa pianta predilige i terreni umidi, ben drenati, ma non troppo ricchi di calcio. Le zone ombreggiate sono perfette, poiché la calla selvatica tende a crescere meglio al riparo dalla luce diretta del sole. In natura, cresce nei sottoboschi, quindi è ideale per ambienti che simulano un’area boschiva. Per chi desidera coltivarla in giardino, è fondamentale garantirle un’esposizione al sole solo parziale e un terreno che trattenga l’umidità, ma non in modo eccessivo, per evitare che le radici marciscano.

Come curare la calla selvatica nel giardino

La cura della calla selvatica non è complessa, ma richiede attenzione. È importante mantenere il terreno costantemente umido durante la stagione di crescita, ma senza eccedere con l’acqua. La pianta cresce bene senza bisogno di molta manutenzione, ma occasionalmente è utile potarla per mantenerla sana e per rimuovere le foglie secche o danneggiate. La calla selvatica non ha bisogno di trattamenti particolari per essere protetta da malattie, ma è sempre consigliato tenere d’occhio eventuali parassiti, come afidi e acari.

Piante simili alla calla selvatica e loro caratteristiche

Esistono diverse piante che somigliano alla calla selvatica, sia per l’aspetto che per le condizioni di crescita. Alcune di queste piante condividono con la calla selvatica caratteristiche come la spata bianca o la forma delle foglie. Identificarle può essere utile per chi desidera includerle in un giardino o in un’area verde simile a quella della calla selvatica.

Le piante più simili alla calla selvatica

Le piante più simili alla calla selvatica includono specie come l’Arum maculatum e l’Arum purpureum, che appartengono alla stessa famiglia delle Aracee. Queste piante, pur presentando forme simili, differiscono in alcuni dettagli, come il colore della spata e la forma delle foglie. Un’altra pianta che può essere confusa con la calla selvatica è la Zantedeschia (la calla coltivata), che ha fiori più appariscenti e un aspetto più esotico, ma che, come la calla selvatica, appartiene alla famiglia delle Aracee.

Come riconoscere piante simili alla calla

Per riconoscere piante simili alla calla selvatica, è utile osservare attentamente il colore e la forma della spata, che nella calla selvatica tende ad essere più piccola e meno appariscente rispetto a quella delle piante simili. La calla selvatica presenta anche una foglia verde scuro e lucida, che spesso ha una forma arrotondata, mentre altre piante simili potrebbero avere foglie più sottili o con margini più segnati.

La calla selvatica nei giardini

La calla selvatica è una pianta che può essere utilizzata anche a scopo ornamentale in giardino. Nonostante il suo aspetto più sobrio rispetto alla calla coltivata, la calla selvatica può arricchire un giardino con la sua eleganza discreta.

La calla selvatica è perfetta per decorare aiuole o giardini ombreggiati. Il suo aspetto elegante e il colore delicato della spata la rendono ideale per creare angoli suggestivi, magari in abbinamento a piante più colorate. È spesso usata in giardini naturali o in spazi dove si vuole ricreare un’atmosfera di tranquillità, come aiuole ombreggiate o bordi di laghetti artificiali.

I fiori della calla selvatica sono ideali anche per comporre bouquet naturali o per essere utilizzati in decorazioni floreali in contesti più rustici. Nonostante la spata non abbia la vivacità dei fiori di calla coltivata, la sua forma elegante e il contrasto con le foglie verdi lo rendono una scelta perfetta per composizioni eleganti ma naturali.

Altri nomi e varianti della calla selvatica

La calla selvatica è conosciuta con diversi nomi, che variano a seconda della regione e della tradizione.

La calla selvatica è spesso chiamata anche “pan di serpe”, un nome che riflette la sua forma unica e la sua crescita tra le ombre dei boschi. Il termine “pan di serpe” fa riferimento alla sua caratteristica di crescere in ambienti umidi e boschivi, luoghi dove altre piante simili tendono a svilupparsi.

La calla selvatica ha anche altri nomi regionali, legati alla tradizione locale. In alcune zone, viene chiamata “gichero” o “gigaro chiaro”, nomi che indicano la pianta in contesti specifici o storici. Questi termini sono spesso tramandati oralmente e fanno parte del folklore legato a questa pianta affascinante.

Conclusioni

La calla selvatica è una pianta che affascina per la sua eleganza sobria e per la sua capacità di adattarsi a diversi ambienti. Sebbene non sia una pianta da fiore vistoso come la calla coltivata, offre numerosi vantaggi sia in natura che in giardino. La sua facilità di coltivazione e le sue diverse varianti la rendono un elemento decorativo ideale per chi cerca un tocco di eleganza naturale. Inoltre, il riconoscimento delle piante simili e dei vari nomi regionali arricchisce la comprensione di questa pianta unica nel suo genere.