Innesto a gemma dormiente o vegetante

Fare un innesto a gemma dormiente o vegetante può voler dire rendere un albero innanzitutto più forte e quindi capace di resistere ai continui attacchi dei parassiti ed alle malattie che inevitabilmente questi esserini infliggono alle piante.

Tale procedura però serve anche a rendere l’arbusto capace di produrre quantità decisamente superiori al normale di fiori e frutti. Vediamo allora come procedere.

Innesti a gemma: cosa c’è da sapere?

Innanzitutto che, come abbiamo appena accennato, essi possono essere eseguiti tanto sugli alberi da frutto quanto su altre specie vegetali. Che insomma dobbiate prendervi cura di una vite o di una coltivazione di rose, in questo caso non fa alcuna differenza.

Le piante innestate secondo queste tecniche possono tra loro differenziarsi in ragione del periodo più adatto per la raccolta delle gemme o di quello più consigliato per attuare l’inserzione. Quando si ha a che fare con una gemma vegetante infatti sarebbe meglio operare in primavera di modo che queste possano essere quindi raccolte soltanto alla fine dell’inverno. Chiaramente una volta eseguita questa operazione tali parti dovranno essere custodite in bustine di plastica da tenere ben conservate in frigo ad una temperatura di circa 4°.

La gemma dormiente invece prevede un periodo di raccolta in tutto e per tutto coincidente con l’innesto vero e proprio. Tale operazione quindi va eseguita in questo caso in piena estate, da luglio a settembre per intenderci.

Altri innesti

Può anche tornare utile eseguire sulle piante altri tipi di innesti. Nello specifico in questo paragrafo ci occuperemo dell’innesto a scudo, dell’innesto ad occhio e dell’innesto a pezza.

Nel primo caso procederete selezionando delle gemme soltanto dai rami più grandi e robusti e facendo in modo di appropriarvene insieme ad una piccola porzione di scudo. Sul portainnesto quindi  opererete praticando una bella “incisione a T” all’interno della quale collocherete ovviamente la gemma appena asportata. Alt, non è ancora finita. Dovrete armarvi di lacci per innesti e completare l’opera legando saldamente le parti interessate.

Se invece praticherete un innesto ad occhio assicuratevi di porre la corteccia della gemma in una posizione tale da poter perfettamente aderire al portainnesto a cui avrete preventivamente portato via una piccola porzione di corteccia.

Se opererete mediante la tecnica della pezza infine, asportate una parte di corteccia con gemma avendo cura di incidere sul legno delle forme perfettamente quadrate od ovali. Questa pratica va bene comunque soltanto per quei vegetali dotati di cortecce particolarmente dure e prende anche il nome di salgues.

Piante a gemma: informazioni utili

Piccola curiosità: tra le piante ornamentali su cui è possibile eseguire un innesto a gemma, la rosa è forse la più adatta dato che dopo essere stata sottoposta anche ad un trattamento di sbocciolatura diventerà davvero stupenda.

E’ fondamentale sapere che perché il trattamento abbia la riuscita desiderata tanto il nesto, ossia la pianta portatrice di gemme da selezionare, quanto il portainnesto, devono essere utilizzati soltanto a patto che attraversino la fase di cambio della corteccia. In questo modo infatti avrete a che fare con una scorza appena più molle, capace quindi di attecchire meglio.

Gli esemplari più giovani invece andrebbero trattati ad un’altezza massima di circa una quindicina di centimetri dal suolo, mentre per i più adulti è meglio operare semplicemente su un buon ramo che va rigorosamente tagliato a circa 1/3 della sua lunghezza. In ogni caso è importante che la legatura sia particolarmente forte: solo così si avrà la certezza di esito positivo dell’operazione, ma anche la sicurezza che muffe e parassiti non potranno aggredire la pianta.