Insetto che rovina i vigneti: qual è il più pericoloso e come difendere la vite

Il coleottero della vite è l’insetto che provoca i maggiori danni ai vigneti, seguito a ruota dalla filossera della vite. Vediamo nel dettaglio qual è l’insetto che rovina i vigneti più di altri, analizzando uno per uno quelli più pericolosi.

Coleotteri della vite

I coleotteri della vite provocano molti problemi rilevanti a chi si occupa di viticoltura. Tra quelli più comuni ci sono la carruga della vite, l’oziorinco, il bostrico della vite, il sigaraio della vite e il maggiolino comune. Vediamoli nel dettaglio.

Carruga della vite

Questo coleottero è dannoso per la vite sia quando è allo stato larvale che da adulto. Le larve sono bianche e dalla forma a lettera C. Quelle che nascono nel mese di agosto si nutrono delle barbatelle e delle piante erbacee. L’insetto cresciuto si ciba delle foglie, compresa la parte internervale. La carruga adulta è di colore verde brillante e raggiunge i 18 mm di lunghezza. Si muove in gruppo ed attacca in diversi esemplari poche piante.

Oziorinco

L’oziorrinco provoca danni alla vite sia da larva che da adulto. Allo stato larvale si ciba nel terreno delle radici mentre da adulto si alimenta con i germogli e le foglie. E’ un insetto prevalentemente notturno che agisce con il buio salendo dal tronco alle foglie della vite. Ha un colore scuro, è lungo circa 1 cm ed ha una forma rotonda con testa allungata e antenne. Oltre alla vite si nutre delle foglie di alloro, agrifoglio e ginepro.

Bostrico della vite

Un altro insetto molto dannoso per la vite è il bostrico. Di forma cilindrica e colore nero con macchie gialle, il bostrico adulto misura circa 5 mm. Trascorre il periodo invernale sui tralci per poi spostarsi sulle foglie non appena nascono. Questo coleottero buca la corteccia e scava gallerie all’interno del tronco dove depone le uova. Alla nascita le larve continuano a creare gallerie. Il bostrico per questo motivo è anche conosciuto come tipografo della vite.

La pianta attaccata da questi coleotteri ha un aspetto malato che si manifesta con cime disseccate e un generale deperimento. Se in estate si nota della segatura sulle foglie significa che il tralcio all’interno è frequentato dall’insetto. Per eliminarli bisogna rimuovere tutti i tralci secchi in fase di potatura e inserire in primavera dei tralci esca, affinchè i coleotteri si concentrino su quelli.

Sigaraio della vite

Il sigaraio della vite in fase larvale si presenta a forma di C e da adulto è lungo dai 6 ai 9 mm. Il suo colore è di tipo metallico con sfumature cangianti dal blu al verde ma sa anche mimetizzarsi diventando verde per meglio confondersi con il colore delle foglie. Il nome sigaraio deriva dalla forma delle foglie secche accartocciate simili a un sigaro che utilizza per deporre le uova, da dove le larve escono in estate.

Maggiolino comune

Anche il maggiolino comune provoca danni alla vite sia allo stadio larvale, cibandosi delle radici, sia da adulto quando si nutre delle foglie. La pianta di vite sofferente è attaccata da questo coleottero quando tende ad appassire, non si sviluppa come dovrebbe e perde gran parte delle foglie.

Come difendere i vigneti dai coleotteri della vite

I viticoltori devono far fronte a tutti gli attacchi di parassiti e insetti che compromettono le loro future produzioni. Quando si presentano forti infestazioni procedono a eliminare i coleotteri sia con trattamenti larvicidi che con quelli adulticidi, a seconda della necessità e del periodo. Per contrastare il diffondersi degli insetti adulti si ricorre al piretro naturale, nello specifico quando i coleotteri volano sulle foglie della vite.

I trattamenti per debellare il problema prevedono anche la pacciamatura naturale o sintetica che interrompe il ciclo vitale sul terreno oppure la raccolta degli insetti. Quest’ultimo metodo va applicato soprattutto al mattino presto, quando gli insetti avvertono il freddo e sono più impacciati nei movimenti. E’ possibile eseguire dei trattamenti chimici appositi utilizzando gli insetticidi previsti per la lotta ai parassiti della vite.

Filossera della vite

Fa parte della famiglia dei Rinconoti ed è originaria dell’America del Nord. La filossera (Daktulosphaira vitifoliae) è stata portata in Europa nel XIX secolo e si è poi diffusa un po’ ovunque arrecando notevoli perdite di prodotto laddove gli attacchi di numerosi insetti hanno colpito le viti.

La filossera della vite è un afide che colpisce le radici delle piante della vite ricoprendole con delle pustole di grandi dimensioni che sono piene di uova. Può intaccare la pianta anche con una puntura sulle foglie, che appaiono ricoperte da una crosta rugosa anche molto ampia. Questo comporta per la vite un serio problema ad assorbire i nutrienti necessari ai tessuti per la sua sopravvivenza. A seconda del tipo di vite si prospettano danni diversi.

Come difendere i vigneti dalla filossera della vite

Per contrastare definitivamente il propagarsi della filossera sulle viti la soluzione migliore è rappresentata dagli innesti. Così facendo è probabile che col passare delle stagioni gli insetti non si riproducano più. Esistono diversi sistemi tra cui i portainnesti che prevedono l’innesto degli ibridi di Vitis Riparia e di Vitis Berlandieri, in grado di sopportare l’attacco della filossera. Le viti americane possono essere innestate con Vitis Vinifera.

La vite americana ha radici che meglio sopportano le punture della filossera ma soffre maggiormente quelle destinate alle foglie. Qui il ciclo biologico dell’afide si sviluppa per intero mentre nel caso della vite europea esso ha solo un anolociclo. La vite europea soffre di più gli attacchi della filossera, le pustole ricche di uova sono più grandi e ad avere la peggio sono le radici.