Il gelsomino è una pianta ornamentale da esterno che appartiene alla famiglia delle Oleaceae ed è coltivato sia come rampicante che come arbusto. Di jasminum, questo il suo nome scientifico, se ne trovano circa 200 specie diverse e tutte hanno in comune l’intensa profumazione rilasciata dai suoi fiori specie durante la notte.
Origine e habitat del gelsomino
La parte più bella della pianta è sicuramente rappresentata dai suoi fiori, che possono essere di colore bianco, il più diffuso, ma anche sfumati di giallo e rosa. Il suo nome deriva dalla lingua araba e significa proprio fiori bianchi, la pianta è originaria dell’Asia e venne portata in Europa da Cosimo de’ Medici che la volle coltivare gelosamente all’interno dei suoi giardini privati. Questo accadde per molti anni finchè la pianta si diffuse anche all’esterno e, visto il suo buon adattamento a diverse condizioni climatiche, oggi è diffusa in tutta la zona mediterranea dell’Europa.
La cura e la coltivazione non richiedono particolari attenzioni, il gelsomino più conosciuto e diffuso è quello bianco che cresce in varie zone del sud Europa e in tanti paesi asiatici. Il gelsomino viene molto utilizzato in aromaterapia perché la sua essenza stimola il benessere e anche come prodotto cosmetico ad esempio esistono l’olio al gelsomino, saponi, creme.
Potature gelsomino
Gli interventi di potatura del gelsomino sono necessari per fare crescere la pianta in modo composto ed ordinato. Si tratta di un’operazione fondamentale per garantire una bella forma alla pianta; nelle piante adulte la potatura di rami secchi e spezzati va fatta annualmente per evitare che da tali parte ammalorate si diffondano nelle zone sane batteri e infezioni. Se si tratta di giovani piante alle quali tagliare i rami va detto che queste piccole talee che vengono rimosse possono benissimo essere reimpiantate a terra per dare vita a nuove e rigogliose piantine di gelsomino.
Il periodo consigliato per le potature del gelsomino, sia si tratti di rampicante che di arbusto, è alla fine della fioritura quindi dall’autunno in poi, a seconda delle zone con clima più o meno mite. Le potature del gelsomino vanno eseguite con delle cesoie dotate di lame affilate, indossando guanti sterili. Gli attrezzi vanno disinfettati prima dell’utilizzo e subito dopo. È bene fare tagli netti perché eventuali sfilacciature possono causare ferite pericolose per la pianta, attraverso le quali possono diffondersi infezioni da funghi, batteri.
Per mantenere una bella pianta è sufficiente irrigarla senza esagerare, onde evitare ristagni pericolosi, e munirla di sostegni perchè si possa arrampicare e sviluppare adeguatamente.
Gelsomino rampicante e in vaso
Il gelsomino rampicante è forse quello più diffuso: si può vedere vicino alle case, a recinzioni, su pergole e sotto forma di siepe, quest’ultima è un’idea ornamentale molto bella perché è verde durante tutto l’anno con una profumata fioritura in primavera. Si può quindi coltivare anche in giardino in piena terra purchè si disponga di sostegni e paletti sui quali la pianta correrà, l’importante è che abbia una posizione soleggiata e starà benissimo anche in zone con clima temperato.
Può essere piantato in qualsiasi stagione dell’anno perché si tratta di una pianta forte e che ben si adatta ad ogni condizione metereologica, l’unica accortezza è non posizionare la pianta a terra nel periodo in cui può subire il rischio di gelate.
Ci sono alcune specie di gelsomino che meglio di altre si adattano invece alla coltivazione in vaso, tra le più note jasminum primulinum con i fiori gialli, jasminum grandiflorum detto anche gelsomino di Spagna e jasminum odoratissinum. La coltivazione in vaso è perfetta nelle zone più fredde perché i vasi permettono di proteggere le piante in caso di temperature molto rigide, semplicemente spostandoli all’interno.