L’oleandro è la pianta forse più diffusa in tutta la zona del Mediterraneo e la troviamo un po’ ovunque. Con i suoi fiori bianchi, rossi, rosa e gialli colora grandi spazi e ben si adatta a diverse condizioni climatiche. E’ una pianta che cresce quasi spontanea e non richiede particolari cure, infatti è spesso collocata in zone dove non gli vengono prestate molte attenzioni come ad esempio negli spartitraffico di grandi strade o intorno a piazze e zone industriali. E’ una pianta forte che fiorisce da aprile a tutto settembre e grazie alla sua resistenza è davvero rigogliosa e tende a crescere molto velocemente, anche in maniera disordinata per cui necessita periodicamente di potatura e interventi di contenimento dei suoi rami.
Quando potare l’oleandro
La potatura dell’oleandro non serve in realtà per farlo crescere in maniera corretta ma per regolarne un poco i rami ed evitare che si presenti con un aspetto trascurato e informe. Non c’è un periodo preciso e definito per la sua potatura: va effettuata periodicamente, non soltanto una volta all’anno; piccoli tagli dei rami, rimozione delle foglie e dei fiori secchi servirà a prolungarne la fioritura e a far sì che cresca in maniera ordinata.
Certamente questa operazione va eseguita più volte durante l’arco della sua fioritura, quindi nel periodo estivo si consiglia di apportare all’oleandro piccoli interventi di restyling per avere una pianta dall’aspetto florido e rigoglioso. L’oleandro può crescere in terra ma anche in vaso, in quest’ultimo caso va tenuto non eccessivamente libero per evitare che assuma forme troppo vaste e poco conformi al luogo in cui è posizionato.
La potatura di questa pianta può essere effettuata ad alberello o a cespuglio: quest’ultima forma ben si adatta alle piante più piccole. Se si pota la pianta verso la fine dell’estate l’oleandro manterrà l’aspetto e la forma quasi per tutta la stagione invernale. Da ricordare che si tratta di un sempreverde che in inverno però non “lavora”, cioè durante la stagione più fredda non produce nuove foglie e fiori.
Gli attrezzi per potare l’oleandro
L’oleandro può essere potato in maniera corretta con delle forbici da giardino pulite e ben affilate. Per non danneggiare la pianta vanno effettuati dei tagli netti e decisi che si cicatrizzano più rapidamente e anche alla vista hanno un aspetto più piacevole. Come per tutte le piante potare in modo maldestro, strappando rami o sfilacciandoli, c’è il rischio che l’albero si ammali e sia attaccato da parassiti che lo infettano.
E’ vero come detto precedentemente che l’oleandro è una pianta forte in grado di resistere anche a traumi gravi ma questo non è un buon motivo per trattarla male e farla soffrire gratuitamente. Quando si eseguono interventi di potatura le forbici vanno utilizzate pulite e disinfettate: sembrerà strano ma riporle senza farlo potrebbe trasmettere eventuali parassiti alle prossime piante che andremo a potare.
L’oleandro contiene veleno
Non abbiamo ancora detto che l’oleandro è una pianta velenosa. Nessuna sua parte, foglie, fiori e frutti va assolutamente ingerita perché la sua linfa è altamente tossica.
Il consiglio prima di eseguire la potatura è quello di indossare dei guanti e se questo non è possibile lavarsi accuratamente le mani dopo aver compiuto questa operazione.
Le parti tagliate, rami e foglie, non vanno bruciati insieme ad altre sterpaglie proprio perché tossiche e si consiglia di smaltirle portando il tutto presso un’isola ecologica. La pianta come detto contiene veleno e respirare i gas tossici che emette bruciando rappresenta un vero pericolo per l’uomo.