Lo smaltimento dell’amianto è un problema che interessa molte persone. Questo materiale infatti, almeno in passato, veniva largamente utilizzato nella costruzione di edifici ad uso pubblico e privato.
Al giorno d’oggi però si pensa che l’amianto, ed in particolare le sue polveri, possano arrecare danno alla salute. Se possiedi una casa un po’ datata perciò ti consigliamo di controllare se sia stato o meno utilizzato in fase di costruzione ed eventualmente di rivolgerti a degli specialisti del settore per avviare i lavori di rimozione.
L’Unione Europea conta di eliminare completamente l’amianto entro e non oltre il 2028. Al giorno d’oggi non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo, ma possiamo dire che l’eternit è stato in larga parte sostituito dal fibrocemento ecologico. Questo materiale ha fatto il suo ingresso nel mondo dell’edilizia intorno al 1994. Anch’esso è perfetto per realizzare oggetti d’uso comune, serbatoi o coperture. La sua aspettativa di vita però è limitata ad una quindicina di anni al massimo.
Cos’è l’eternit
L’eternit, detto anche cemento-amianto, è un materiale edilizio che iniziò a diffondersi nei cantieri agli albori del ‘900. Sin da subito si pensò di sfruttare questo elemento per realizzare delle coperture in svariati tipi di edifici, ma anche per produrre degli oggetti che tutti utilizzano nella loro quotidianità.
Bisogna attendere gli anni ’60 perché qualcuno si renda conto di quanto questo materiale possa essere pericoloso per la salute dell’uomo. Esso si compone infatti di molte parti friabili che, una volta sfarinate o comunque danneggiate, assumono la grandezza e la consistenza della polvere. Ciò significa che possono facilmente essere inalate. In questa eventualità l’organismo reagisce sviluppando delle malattie respiratorie o, peggio ancora, ammalandosi di cancro.
Tuttavia soltanto con il D.Lgs. 277/91 e con la L.257/92 i governi d’Italia e d’Europa decisero finalmente di rendere illegale l’impiego dell’amianto nel settore edilizio. Ciò non toglie comunque che tutti gli edifici costruiti prima di questa data sono ovviamente a rischio dato che nel frattempo non si è imposto di avviare dei lavori di bonifica.
Perché l’amianto è pericoloso
L’amianto è un materiale pericoloso anche se la sua origine è del tutto naturale. La sua innata resistenza alle sollecitazioni lo ha nel tempo trasformato nel perfetto additivo da impiegare nell’ambito edilizio. Tanto il cemento quanto le vernici erano spesso ottenute dalla miscelazione di questo elemento ad altri materiali.
Non era difficile inoltre trovarne traccia nei tubi, nelle grondaie, nei pavimenti, nelle finestre, nei tetti o persino nelle pareti date le sue evidenti proprietà isolanti. In poche parole l’amianto era un elemento imprescindibile per l’edilizia.
Quanto costa smaltire l’amianto
Rimuovere l’amianto dalle proprie abitazioni ha ovviamente un costo. In linea di massima ti verrà chiesto di pagare agli operai specializzati dai 20 ai 25 euro per metro quadro nel caso in cui questi si trovassero a lavorare su superfici poco estese. Il costo dell’operazione tende comunque a diminuire proporzionalmente all’aumentare della metratura dell’area interessata.
Normalmente nella cifra pattuita rientrano i costi di rimozione, trasporto e smaltimento. Tuttavia in relazione al tipo di intervento da portare a termine il tariffario potrebbe variare un po’ rispetto a quanto indicato. Per avere in merito un’idea un po’ più precisa, a questa pagina puoi chiedere un preventivo gratuito.
Ti diamo subito una buona notizia: la stima che ricaverai potrebbe essere un po’ più alta rispetto alla cifra che in effetti sarai tenuto a pagare. Ciò perché la rimozione dell’amianto viene ad oggi incentivata dallo Stato. Avviare questo tipo di lavori insomma potrebbe farti ottenere delle detrazioni fiscali pari a circa il 50% della spesa sostenuta.
A chi bisogna rivolgersi?
Innanzitutto rivolgendosi a ditte specializzate. Queste si premureranno di effettuare un sopralluogo preliminare e di comunicare all’ASL di riferimento la data di inizio dei lavori con almeno un mese di anticipo. Il materiale rimosso verrà quindi incapsulato e l’ambiente in cui esso era presente bonificato. Successivamente il rifiuto verrà portato via dall’edificio e quindi tradotto in discarica.
Non tutti sono in grado di individuare subito in casa la presenza di amianto. Alcuni oggetti per esempio non si direbbero proprio prodotti grazie alla lavorazione di questo materiale. Chiedi perciò delle valutazioni specifiche ed affidati sempre a dei professionisti del settore. Sebbene in alcuni casi sia consentito poi, non rimuovere mai da te l’amianto eventualmente rintracciato in casa: anche stavolta rivolgiti a degli specialisti.
Lo smaltimento non è obbligatorio
No, la legge non impone a nessuno di rimuovere l’amianto presente in casa. Tuttavia dovresti farlo comunque per il bene tuo e di chi vive insieme a te.
Diversamente sei comunque obbligato a praticare una manutenzione costante delle parti in eternit ed a rendere nota all’ASL del tuo comune la presenza dell’amianto tra le mura di casa. Quando il materiale sarà danneggiato o prossimo allo sfibramento, dovrai comunque rimuoverlo per imposizione degli organi di competenza.